Forum Nazionale per il Servizio Civile

14/05/2014

Servizio Civile Universale: iniziativa di riforma attesa e condivisa, ma è necessario intervenire oggi

“Rendere universale l’attuale Servizio Civile Nazionale è un intervento che il Forum Servizio Civile chiede da tempo” dichiara il presidente del Forum nazionale Servizio Civile, Enrico Maria Borrelli.

“Rendere universale l’attuale Servizio Civile Nazionale è un intervento che il Forum Servizio Civile chiede da tempo” dichiara il presidente del Forum nazionale Servizio Civile, Enrico Maria Borrelli. “Condividiamo l’impianto complessivo che emerge dalle linee guida presentate dal presidente Renzi: renderlo aperto a tutti i giovani, ridurre la durata di alcuni progetti affinchè possano rispondere meglio alle esigenze degli enti e dei giovani, introdurre con chiarezza la dimensione formativa e il tema della certificazione delle competenze acquisite dai giovani, aprirlo ad una dimensione di esperienza europea, sono elementi innovativi di cui il servizio civile aveva bisogno per poter crescere nella cultura e nell’interesse dei giovani” continua il presidente Borrelli.

“La celerità con la quale questo governo sta dando risposte al servizio civile lascia ben sperare, ma non lesiniamo di chiedere apertamente che i primi segnali arrivino già dal prossimo bando” aggiunge Borrelli.
“Il governo dovrebbe impegnarsi per fare in modo che il contingente dei giovani da avviare nel 2015 torni a dimensioni più significative. Pensiamo ad almeno 30.000 giovani a fronte degli attuali 15.000 e, ricordiamo, degli oltre 49.000 del 2007. Il prossimo bando sarà quindi il primo banco di prova di questo Governo sul servizio civile” spiega il presidente del Forum Nazionale Servizio Civile.

“Il tema della certificazione delle competenze è fondamentale, soprattutto per i giovani che vivono questa esperienza, perché dovrà consentirgli di tracciare e spendere nella ricerca di lavoro quanto appreso durante l’anno di servizio. Tuttavia vi sono due nodi da sciogliere: i tempi lunghi per addivenire ad un sistema nazionale di certificazione delle competenze, che ancora non è definito, e la conoscenza che le imprese hanno del servizio civile e della concreta utilità della formazione acquisita dai giovani” spiega Borrelli. “Il Ministero del Lavoro, che oggi ha in capo la delega al Servizio Civile, può e deve avviare immediatamente il preventivo processo di individuazione delle competenze che si maturano in tale ambito, introducendo al tempo stesso un sistema di validazione delle competenze ad opera degli enti che ospitano i volontari. In questo modo i giovani potranno godere, nelle more che si avvii il reale processo di certificazione, di una validazione qualificata dei loro apprendimenti. La validazione è il primo orizzonte cui tendere”.

“Il servizio civile universale richiederà un sistema organizzativo complesso di cui la proposta non tiene conto, delegando presumibilmente agli enti l’onere di provvedervi e garantirlo” sottolinea Borrelli. “Non possiamo non evidenziare che uno Stato che si candida ad istituire un servizio civile per 100.000 giovani senza immaginare chi sosterrà i costi di un’infrastruttura organizzativa sta lanciando, coraggiosamente ma incoscientemente, il cuore oltre l’ostacolo. Fino a quando non si considererà seriamente che questi costi servono a garantire la stabilità e l’efficacia di un sistema, il rischio che i giovani si lamentino della qualità dei progetti e della formazione ricevuta da tanti enti resterà altissimo” conclude il presidente Borrelli.